Comune di Varmo
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VARMO:
II capoluogo conserva i caratteri precipui dell'architettura rurale, nell'impianto urbano del Sec. XVI-XVII, con diversi elementi emergenti, quali case padronali di indubbio interesse culturale.
Nel contesto del centro storico abbiamo la famosa Villa Canciani (già residenza dei Conti di Varmo di Sotto e casa natale dell'abate Giuseppe Bini), Villa Bacinelli (già dei Conti di Varmo di Sopra); va poi ricordata la Villa Piacentini, anticamente dei baroni Belgrado (all'interno si conserva una "Madonna con Bambino" del Pilacorte, datata 1490) ed ancora Villa di Gaspero Rizzi (in cui soggiornò il pittore Domenico Someda). Degne di interesse architettonico anche Casa Colussi (antica sede del notariato della contea), Casa Teghil, il lacerti dell'antica "Porta di Levante" e della vicina "Loggia della Mercanzia". Sopravvivono alcune architetture spontanee ed affreschi devozionali.
Interessante anche l'antico piccolo oratorio sabbatico di Via Latisana detto "La Madonùte".
Ma il momento qualificante del paese e per il quale, forse ai più è conosciuto, è certamente la chiesa Plebanale di "S. Lorenzo M.", imponente costruzione ottocentesca, su sedime di edifici Sec. XV e XVI, custode gelosa di pregevolissime opere d'arte.
Loc. LEVATA:
Così denominata perché un tempo c'era un ponte a pedaggio, gestito dagli Ebrei (titolari del Banco feneratizio del vicino Castello di Belgrado).
SANTA MARIZZA:
La chiesetta dell'Assunta, cimiteriale, rappresenta un vanto per la piccola comunità: caratteristica costruzione del Sec. XV, ben conservata, con presbiterio affrescato da G.P. Thanner (con stilemi tardo-gotici). Al suo interno si segnala, tra le opere d'arte, un'acquasantiera di Stefano di Sequals (1523).
Nel borgo (interessante esempio di impianto urbanistico), c'è uno splendido esempio di villa veneta, datoci dal "Palassàt", già residenza dei Cernazai, Mantica, attuale residenza dello scrittore Elio Bartolini.
GRADISCUTTA:
Nell'attuale chiesa parrocchiale (di stile neo-rinascimentale, consacrata nel 1903) si conservano opere pittoriche e lapidee minori.
Appena discosto dall'abitato, c'è il caratteristico Mulino di "Ser Giorgio", celebrato da Ippolito Nievo nella novella "II Varmo" e nei componimenti di Ermes di Colloredo, che abitava nella vicina Villa di Gorizzo.
BELGRADO:
Paese molto ricco di storia, conserva una torre castellana riattata nell'800 a campanile della chiesa parrocchiale (già Cappella della fortificazione). La chiesa si adorna di uno splendido portale rinascimentale, mentre all'interno un battistero e una lastra tombale degli Strassoldo, sono opera del lapicida Benedetto degli Astori (1523 e 1533).
Nell'abside si conserva un affresco raffigurante una "Madonna con Bambino" di Marco Tiussi (1550), che presenta soprendenti analogie con la venerata immagine di Madonna di Rosa, staccato per motivi conservativi dall'interno della torre.
ROVEREDO:
Addossata alla nuova maestosa parrocchiale novecentesca, sopravvive, privata del corpo presbiteriale, l'antica chiesetta dei "Ss. Ermagora e Fortunato" (sec. XV), nella caratteristica architettura, con campaniletto a vela. All'interno conserva un affresco attribuito a Cristoforo Diana (fine '500). Il nuovo edificio sacro ha recentemente acquisito un prezioso dipinto raff: "l'Addolorata" di Lodovico Gallina (Sec. XVIII).
Nel paese troviamo esempi d'arte popolare devozionale molto interessanti, tra cui l'affresco di Casa Liut, in Via Borgo, opera di Valentino Belgrado.
ROMANS:
Secondo centro abitato, dopo il Capoluogo, per numero di abitanti, presenta caratteristici esempi di architettura rurale e spontanea.
Troviamo anche alcuni affreschi devozionali di varie datazioni, tra cui quello raff: "la Crocifissione", già in casa Parusso, oggi conservato nella chiesa parrocchiale, opera di Marco Tiussi (Sec. XVI).
Suggestiva e piacevole è l'ambientazione di Villa Gattolini, sulle rive delle acque di risorgiva, ricca di lussureggiante vegetazione.
Loc. PRIORATO:
L'attuale residenza della famiglia Piacentini, con annessi rustici, è quanto rimane del distrutto "Monastero di S. Maria di Varmo", fondato nel 1199 dai Conti di Varmo. Inizialmente appartenne all'Abbazia di S. Maria della Colomba di Piacenza, per poi passare a quello di Sesto al Reghena e seguirne le disgraziate vicissitudini fino alla soppressione.
All'interno si conserva il caratteristico "fogolar dai Fraris ".
Loc. SANTA MARIZZUTTA
La chiesa di "S. Anna", circondata dal cimitero, è del Sec. XV, ampliata nella metà del '700. Presenta la caratteristica architettura delle chiesette votive, con campaniletto a vela posto in facciata.
A breve distanza dall'edificio, c'è un'edicola devozionale con una popolaresca scultura lignea (vestita), raffigurante "S. Anna e Maria Bambina".
CORNAZZAI:
Minuscola frazione, originata da un gruppo di contorte costruzioni rustiche, oggi quasi tutte rammodernate, che formavano il cosiddetto "Vaticàn".
MADRISIO:
La Pieve di "S. Radegonda" è una chiesa del Sec. XV, ricostruita nel 1535 e trasformata ed ampliata nella metà del'700. Trattasi di un antico edificio cultuale parte integrante di un Convento femminile, dal 1492, a seguito della disastrosa alluvione del vicino Tagliamento, sostituisce il crollato Duomo, diventando di fatto nuova "Matrice" per numerose comunità a cavallo del grande fiume.
In occasione di recenti restauri, sono stati eseguiti dei saggi archeologici che hanno permesso di scoprire un'antica, primigenia pavimentazione musiva paleocristiana, su cui l'edificio insiste.
La chiesa si adorna in facciata di uno splendido portale rinascimentale con lo stemma dei Conti Ungrispach e pare sia stato recuperato dal distrutto Castello di Madrisio.
All'interno, la chiesa di S. Radegonda (unico Titulus del genere in Diocesi) conserva opere lapicide pilacortiane ed altari attribuiti al Tremignon.
Importante per il patrimonio culturale indigeno è la coppia di modiglionetti del lavabo della sacrestia, raffigurante due Templari.
Il paese è conosciuto anche per la presenza del ponte sul Tagliamento, lungo m. 1092, di particolare pregio e arditezza architettonica.
CANUSSIO:
L'attuale chiesa parrocchiale sostituisce la vecchia e caratteristica chiesetta del Sec. XV-XVI, impropriamente abbattuta. All'interno opere d'interesse minore.
Nel paese, dalla precipua impronta urbanistica ed architettonica agreste, condizionata anche dalla vicina presenza dell'alveo tilaventino, si conservano alcuni interessanti affreschi devozionali